E’ tutto falso, quanto stimato dal governo sul deficit al 3% del PIL nel 2025 è un trucco contabile, il vero dato è 4,9%.
Il governo prosegue nell’azione del falso in bilancio dei conti pubblici. In questo caso parliamo, per il momento, di tentato falso in bilancio, dato che il Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2025 ha approvato il Documento programmatico di finanza pubblica che sostituisce la Nadef.
Nel documento Dpfp i dati principali sono i seguenti:
PIL in crescita di 0,5%
Rapporto deficit PIL 3%.
Ora vi spiego in modo sintetico come si consuma il falso in bilancio nei conti pubblici da due anni a questa parte.
I crediti fiscali del superbonus e del bonus facciate sono compensati dai contribuenti rispettivamente in 4 e 10 anni.
Sono nati come crediti non pagabili, da rendicontare a deficit per ogni anno di compensazione.
Il Regolamento Europeo, apicale, prevede che i crediti pagabili sono quei crediti che per l’eccedenza della capacità di compensazione del beneficiario gli sono rimborsati dallo Stato e non si spreca neppure un cent. Per tale motivo essendo un credito di utilizzo certo, sono una spesa certa per lo Stato e sono da rendicontare nei conti pubblici alla loro emissione, cioè nell’anno di generazione.
Eurostat, in modo arbitrario, ha inventato un nuovo principio di classificazione dei crediti di imposta trasferibili, introducendo il principio di probabilità.
Se per via della trasferibilità detti crediti d’imposta si prossimano al loro intero utilizzo (prossimo al 100%) e lo spreco è marginale (prossimo allo 0%) si definiscono pagabili e si rendicontano nei conti pubblici nell’anno di loro emissione.
Al contrario, seppur essere trasferibili, i crediti che presentano uno spreco non marginale, detti crediti sono da classificare non pagabili e si rendicontano nei conti pubblici nelle specifiche successive annualità di compensazione.
E’ evidente che lo spreco dei crediti superbonus e bonus facciate non si prossima allo zero e non è marginale. A parte ciò che hanno perso imprese e liberi professionisti, per legge del 2024 (retroattiva) ai cittadini committenti che hanno pagato i lavori è stato vietato di poter cedere i crediti dagli stessi generati. Pertanto lo spreco è rilevante, dato che la media della capacità fiscale dei cittadini è estremamente inferiore rispetto al costo medio delle opere superbonus e bonus facciate – pro rateo. Pertanto essendo stato loro per legge impedito di cedere i crediti verso chi ha la capacità fiscale di compensazione, i committenti hanno perso fette rilevanti di crediti fiscali. Da ciò deriva che i crediti superbonus e bonus facciate sono da classificare non pagabili e da rendicontare nei conti pubblici per principio di cassa, cioè in ciascun anno successivo lo loro generazione di compensazione, 4 e 10 anni.
Veniamo ai numeri.
Bonus Facciate, crediti generati dal 2020 al 2022 ammontano a 25,7 miliardi di euro, 10 anni di compensazione, quindi all’anno incidono per 2,57 miliardi.
Superbonus (eco e sisma), crediti generati nel 2020/2021 ammontano a 17,78 miliardi di euro, 5 anni di compensazione (dall’anno successivo sono divenuti 4), quindi all’anno incidono per 3,56 miliardi.
Superbonus (eco e sisma), crediti generati nel 2022 ammontano a 57,86 miliardi di euro, 4 anni di compensazione, quindi all’anno incidono per 14,66 miliardi.
Superbonus (eco e sisma), crediti generati nel 2023 ammontano a 84,51 miliardi di euro, 4 anni di compensazione, quindi all’anno incidono per 21,13 miliardi.
Il totale del “rateo” che incide sul 2025 è pari a €. 42,09 miliardi. Ecco questo rateo a deficit non è stato inserito dal Governo nel 2025.
Il PIL 2024 è stato pari a €. 2.199,619 miliardi.
La crescita stimata è dello 0,5% pertanto nel Documento programmatico di finanza pubblica il PIL 2025 dovrebbe attestarsi a €. 2.210,617 miliardi.
Dato che il governo ha stimato il deficit al 3% del PIL, nel 2025 il deficit sarebbe di €. 66,32 miliardi, in avanzo primario se decurtati gli oneri finanziari del debito pubblico.
Ora, dato che sono stati omessi a spesa nel deficit €. 42,09 miliardi di rateo 2025 di incentivi fiscali SB e BF che dovrebbero essere compensati dai beneficiari, il deficit del 2025 dovrebbe essere €. 66,32 miliardi (stima MEF) + €. 42,09 miliardi (incentivi) = deficit 108.41 miliardi e cioè al 4,9% del PIL. Altro che 3%
Paradossalmente, per gli stessi motivi nel 2023 il rapporto deficit su PIL è risultato falsamente a 7,2% mentre in verità è del 3,7% e non saremmo finiti in procedura di infrazione per deficit eccessivo. Di fatti nel deficit 2023 sono stati rendicontati a spesa 84 miliardi di crediti SB e BF generati in quell’anno, mentre la loro compensazione e quindi la spesa si concretizza nei 4 anni successivi.
Ora vi potete rendere conto del motivo per il quale dal 2024 in poi il rapporto deficit su PIL cala falsamente, mentre il rapporto debito su PIL cresce, e il Governo si fa bello sul FALSO!!!!!


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